Dott.ssa Emanuela Ripani

La Dott.ssa Emanuela Ripani, Conciliatore sindacale e Mediatore civile, laureatasi presso la facoltà di giurisprudenza de “La Sapienza” in Roma il 7 maggio del 1992 con tesi in materia di Diritto del lavoro dal titolo “Il contratto di Formazione e Lavoro”, ha svolto la pratica forense in materia di diritto penale e civile dal 1992 al 1995.

Ha successivamente intrapreso la sua attività come consulente presso diverse agenzie di assicurazioni, fornendo assistenza ai loro assicurati, per il recupero di danni materiali e fisici derivanti da circolazione stradale, responsabilità civile, responsabilità professionale e malpractice medica.

Nel corso degli anni ha continuato l’esperienza nel settore, collaborando con diverse Compagnie di Assicurazioni anche come liquidatore sinistri. Ha inoltre transitato come collaboratore in diverse società di recupero crediti.

La consapevolezza che, con opportune tecniche e metodologie, si può riuscire a favorire la composizione della conflittualità, evitando in taluni casi, inutili aggravi di spese e lungaggini giudiziarie, l’introduzione anche in Italia dell’obbligatorietà della Mediazione civile e commerciale, l’evidente tendenza ad incrementare i metodi di alternative dispute resolution, unite all’innata propensione per una più pacifica risoluzione delle controversie, l’hanno spinta ad esplorare ulteriori ambiti di negoziazione.

Nel 2010 consegue così il titolo di Mediatore civile e la specializzazione in Responsabilità medica e inizia ad operare in numerosi procedimenti, accrescendo la propria esperienza. È inoltre stata responsabile di sede locale di Ar-Net (Organismo di Mediazione civile e commerciale iscritto presso il Ministero della Giustizia al n. 125).

Dal 2012 inizia una collaborazione con un sindacato, presso il quale opera ancora oggi come assistente sindacale e Conciliatore e che le offre l’occasione di rivedere il modo di fare sindacato.

Con lo studio di diversi CCNL di categoria e l’approfondimento di temi relativi al rinnovato mondo del lavoro, inizia a rendersi conto della necessità di avvicinare le figure storicamente contrapposte del lavoratore e del datore di lavoro. Comprende che in un modificato contesto storico e sociale, il ruolo del sindacato non può che modificarsi a sua volta. La tutela del lavoratore non può prescindere dalla tutela dell’azienda, perché solo un’azienda sana è in grado di garantire posti di lavoro e addirittura una crescita occupazionale.

L’introduzione, grazie all’applicazione di determinati contratti collettivi, di criteri di premialità e di meritocrazia, consente di aumentare la produttività, gratificare i lavoratori più meritevoli con premi di produzione e soprattutto di creare una squadra.